Il mio primo QSO
Nel 1973 io avevo 12 anni,
mi divertivo a giocare con pile, interruttori, lampadine, piccoli motori
elettrici estratti con pazienza da vecchi giocattoli, etc.
Non mi piaceva il pallone e
non mi piacevano molto tutti gli altri giochi che si facevano normalmente da
ragazzini in quegli anni; due sole eccezioni: il piccolo chimico ed il meccano.
Leggevo
fumetti, libri di avventure e cominciavo a leggere i libri tecnici di mio
padre, capendo poco e facendogli un sacco di domande ogni volta che tornava la
sera a casa.
Avevo
una passione naturale per le cose tecniche, assolutamente ereditaria.
Ero
la disperazione di mio padre, che allepoca aveva unofficina di riparazione
elettrodomestici, perch ogni volta che andavo a trovarlo al lavoro venivo via
con una quantit di componenti elettrici ed elettronici in tasca mi doveva
fare una perquisizione ogni volta per evitare che mi prendessi costosi pezzi di
ricambio.
Poi
si metteva li con pazienza e mi spiegava a cosa servivano veramente le cose che
avevo preso.
Ogni
tanto mi portava con se a fare qualche riparazione ed io mi divertivo
tantissimo: cacciaviti, pinze, tester.
La mia famiglia viveva a
Roma ma tutti i parenti pi stretti erano distribuiti tra Napoli e
Castellammare di Stabia, paese natale dei miei genitori.
Come
tutte le famiglie italiane distribuite lungo lo stivale, le feste di Natale
erano il momento dedicato a fare il giro di tutti i parenti.
La
tradizione Napoletana fatta anche di questo.
Siccome
i parenti da visitare erano tanti, passare il natale in famiglia diventava una
specie di tour, divertente in alcuni passaggi, un po stressante in altri: la
mia visita preferita era andare a trovare Zio Jack.
Zio
Jack, al secolo Gioacchino Ingenito, in aria I8RQI, era un grandissimo personaggio, era lo zio pi
eclettico di tutta la famiglia paterna, sfottitore professionista, era anche il
pi divertente in assoluto perch casa sua era piena delle cose pi
interessanti per un ragazzo di quella et: modellini di navi, fili, cavi,
valvole, apparecchi radio, antenne, strumenti vari, macchine fotografiche,
fucili da cacciainsomma passare un pomeriggio con lui era come andare in una
specie di paese dei balocchi elettronici e non.
Il
tempo passato in sua compagnia volava, era bellissimo starlo a sentire,
imparavo sempre tante cose.
Jack
si divertiva molto con me, si dilungava a spiegarmi le cose, il funzionamento
degli apparecchi, a cosa servivano certi oggetti bellissimi pieni di lucette e
non mancava mai di regalarmi qualcosa con cui giocare poi a casa.
Venivo
via sempre con una busta di roba, eccitatissimo per i bei regali ricevuti.
In
una di queste visite, esattamente
a Natale del 1973, arrivai a casa sua e lo trovai dietro ad una coppia
di apparecchi radio nuovi, appena fatti arrivare dagli Stati Uniti, con un nome
fantastico: Drake!
Jack
li aveva ordinati a Milano, ed era andato li apposta a prenderseli, era partito
con il treno solo per andarli a ritirare, accompagnato da un altro zio che gli
aveva trasmesso la sua grande passione per la Radio, zio Alfonso Rosa
Rosa, il Radiomatore di famiglia, in aria I8CAQ .
Quando io arrivai quel
Natale, Jack aveva appena finito di installarli e li stava provando, con la
tipica grandissima soddisfazione che un appassionato prova quando possiede
finalmente una cosa che ha desiderato.
Quella
stata la prima volta che ho sentito: CQ CQ CQ
CQDX CQDX .
Jack
stava modulando, con un collega Italiano di cui sfortunatamente non ricordo la
sigla, io lo guardavo pieno di emozione e di ammirazione, quando
improvvisamente, in un passaggio in cui il suo corrispondente stava rispondendo
mi mise il Turner SSB+2 davanti e mi disse: parla!
Io
parlai, salutai la persona con cui era in QSO e feci il mio primo collegamento
come II operatore.
Fu
unemozione grandissima, la ricordo come se fosse ora in quel momento preciso
la Radio entr nella mia vita per non uscirne mai pi.
Dopo
pi di 30 anni quella stazione qui, perfettamente funzionante ed on the
air.